Descrizione
Con il dono di Giuseppe e Gabriella Ferrero, le collezioni di arte decorativa dei Musei Reali si aprono alla storia della Torino moderna, a documentare una fase di grande vitalità in cui lo sviluppo dell’industria si intreccia con una forte tensione civile, con radicali mutamenti urbanistici e con la centralità di nuove vocazioni, dall’editoria, al cinema, alla moda, alle telecomunicazioni.
Intorno agli artisti attivi per la Lenci si muove la Torino di Agnelli e di Gualino, di Gramsci e di Gobetti, di Persico, di Pagano e di Levi Montalcini, di Casorati e di Lionello Venturi: una città di identità plurime, impegnata a delineare un proprio profilo moderno ed europeo.
Le ceramiche Lenci rappresentano uno scintillante repertorio di eleganti oggetti d’arredo destinati al pubblico borghese, caratterizzato dalla fusione di temi e di stili che accolgono motivi di ispirazione viennese, geometrie futuriste, richiami all’antico e rimandi alla pittura del post impressionismo francese, con i vertici assoluti di creatività delle opere di Mario Sturani, Gigi Chessa e Giovanni Grande.
La manifattura Lenci ha realizzato quasi duemila modelli fino agli anni cinquanta. La collezione dei signori Ferrero si è concentrata sulle opere del primo periodo (dal 1928 al 1930) – caratteristica fondamentale è la loro rarità: alcune sono state realizzate in tirature limitate, altre solo come pre-serie, in pochi casi si tratta addirittura di pezzi unici realizzati e decorati a mano dall’artista stesso – estendendosi ad alcune opere del secondo periodo di “transizione stilistico produttiva”, che va dalla fine del 1930 al 1937 (data di uscita definitiva della famiglia Scavini dalla società).
Il ricchissimo volume che si pubblica propone, oltre a una serie di articoli di studiosi, ben 132 schede dettagliate con foto a piena pagina.